L'industria farmaceutica non sa farsi amare
La sicurezza dei farmaci è argomento di massima importanza, ma sorge il sospetto che talvolta divenga un mezzo per creare clamore.
Nel corso dell'ultimo decennio le misure per garantire la sicurezza dei farmaci sono aumentate notevolmente.
Prima di entrare in commercio un farmaco deve essere testato in studi clinici rigorosi e per periodi prolungati.
Questo permette una migliore conoscenza del profilo del farmaco e dei suoi possibili effetti indesiderati.
Lo sviluppo di un farmaco richiede sforzi ed investimenti ingenti, che talvolta vengono vanificati dai risultati di un solo studio clinico.
Investimenti che possono superare i 400 milioni di dollari.
L'industria farmaceutica è sempre stata poco amata, forse perché ritenuta esercitare un ruolo speculativo sulla salute, un bene primario.
Condizione necessaria di sopravvivenza per un'industria farmaceutica è quella di produrre utili.
Sta ai Governi dei vari Paesi stabilire le regole, affinché le industrie farmaceutiche "più furbe" non traggano sensibili guadagni alle spalle di chi ha investito e rischiato.
Un altro aspetto importante è distinguere tra comportamento doloso di un'azienda farmaceutica e gli effetti indesiderati di un farmaco.
Un'industria farmaceutica è colpevole solo quando nasconde o minimizza una reazione avversa del proprio farmaco, non quando un farmaco manifesta un effetto indesiderato.
Il corretto impiego dei farmaci dovrebbe essere alla base non solo delle conoscenze del medico che prescrive o del farmacista che dispensa, ma anche del paziente che assume. ( Xagena_2004 )